La proposta del “BRUSCANDOLO” è stata accolta con grande curiosità da parte di tutti.
Già, il “Bruscandolo” o “Brustangoeo” qualsivoglia dire nelle varie sfumature del nostro dialetto, una delizia che rallegra le tavole di primavera evoca nelle menti delle persone “meno giovani” antichi ricordi e sapori.
Una volta la raccolta veniva fatta dai bambini e dalle donne, quando il ritmo della vita dei campi concedeva attimi di pausa nei lavori quotidiani, ora durante rilassanti passeggiate nella campagna.
E come spesso accade per le cose semplici di una volta, queste erbe hanno tutti i requisiti per meritarsi un posto in cucina e farci riscoprire sapori spesso sconosciuti o dimenticati. Tanto preziose quanto raffinate e delicate al palato, diventano prelibatezze del nostro tempo.
Una novità culinaria per una Sagra, quale “prodotto tipico”, considerato “l’alto gradimento” e l’ apprezzamento.
Un ringraziamento alle nostre persone che con molta dedizione e pazienza hanno saputo “valorizzare” questa erbetta selvatica in piatti particolari da gustare nella loro semplicità.